Institut für Italienische Philologie
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Valentino Zeichen

Der populäre «Bettelpoet»

25.10.2010

Zur Poetik Valentino Zeichens
Gedichte, poetologische Selbstbetrachtungen und kritische ReflexionItalienische Lyrik des “Secondo Novecento”

Vormittags: Lesung, Gastvortrag und Diskussion in der Italianistik (LMU)

  • Montag, 25.10.2010
  • 12-14 Uhr c.t.
  • Institut für Italienische Philologie der LMU München
    Ludwigstraße, 25
    80539 München
    Bibliothek der Italianistik (Eingang im 4. Stock)

Mit dem Autor diskutieren italienischer Sprache:

Dr. Federico Italiano, Literaturwissenschaftler (München/Wien) und
Antonio Staude, Übersetzer (Heidelberg)

Abends: Lesung und Übersetzung im Lyrik-Kabinett

Valentino Zeichen präsentiert seine Gedichte (italienisch).
Einführung, Übersetzungen und Moderation: Antonio Staude

  • Montag, 25.10.2010
  • 20 Uhr
  • Lyrik-Kabinett
    Amalienstr. 83 a (U 3 / U 6: Universität)

Eintritt: € 7 / € 5
Mitglieder Lyrik Kabinett: freier Eintritt
Tel: 34 62 99
email: info@lyrik-kabinett.de
http://www.lyrik-kabinett.de

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Valentino Zeichen - il poeta "neomarziale"

(Deutsche Fassung)

Von einer Krise der Poesie kann in Italien nicht die Rede sein. Zeitungen wie die Repubblica oder der Corriere della Sera widmen ihr große Artikel, Verlagshäuser wie Einaudi und Mondadori publizieren Lyrikreihen, die zahlreiche Käufer finden, Lesungen zeitgenössischer Dichter sind regelmäßig ausverkauft. Von der Lebendigkeit der italienischen Lyrikszene zeugt gerade auch das Werk von Valentino Zeichen, einem der «einfallsreichsten und unbechwertesten unter den italienischen Schriftstellern» (Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio/Alles hat allem Lebewohl gesagt, 2000 [copertina]).

1938 in Fiume geboren, verlässt Zeichen nach Kriegsende mit seiner Familie die italienisch-dalmatische Grenzregion und übersiedelt nach Rom. Dort führt er als «dandy baraccato», als «Bettelpoet», ein exzentrisches Leben, das ihn ebenso bekannt macht wie sein literarisches Schaffen, eine spielerische Mischung aus introspektiver und gesellschaftskritischer Poesie. Bis heute hat Zeichen acht Gedichtbände veröffentlicht, darunter auch ein die Jahre 1963-2003 umfassendes Sammelwerk, Poesie (Mondadori, 2004). Erfolgreich ist er ab seinem ersten veröffentlichten Band, Area di rigore (Elfmeterraum), von 1974, den die Vertreter der Neo-Avanguardia feiern und der Zeichen als einen in sämtlichen Gattungen experimentierenden Virtuosen ausweist.

Valentino Zeichen - il poeta "neomarziale", ospite della LMU e del Lyrik-Kabinett

(Versione italiana)

In Italia sarebbe difficile parlare di una "crisi della poesia". Quotidiani importanti come la Repubblica o il Corriere non hanno mai smesso di accordarle spazio. Collane prestigiose come la "bianca" einaudiana o "Lo specchio" di Mondadori garantiscono, sul versante editoriale, la vitalità e la diversità della poesia italiana moderna. Tra i poeti della contemporaneità, Valentino Zeichen si fa notare senz'altro per essere uno dei più estrosi e irregolari. "Irregolare", anzittutto, per ragioni storiche e geografiche. Nato a Fiume nel 1938, e quindi cresciuto sui confini italo-dalmati, Valentino Zeichen precipiterà a Roma nel 1950 dove, fino a oggi, vive una vita singolare, da uomo che sfugge alle prese delle istituzioni e delle ideologie della società contemporanea.

«Dandy baraccato» o «libertino minimale», come di recente lo ha descritto Giulio Ferroni, Zeichen intanto è noto, non solo per i suoi modi di essere a dir poco eccentrici, ma anche, o soprattutto, per la sua produzione letteraria – una poesia divertita, ironica in cui si mescolano l'introspezione e la critica sociale e che forse trova i suoi antecedenti nel Marziale satirico, o in altri poeti "obliqui" come Jacques Prévert. Con Area di rigore pubblicata nel 1974, accolta subito favorevolmente dai protagonisti della Neoavanguardia, Valentino Zeichen apre la sua carriera nel corso della quale rivela essere, oltre che uno sperimentatore curioso di tutti i generi letterari, un poeta prodigiosamente fertile: ben otto raccolte sono state pubblicate fino a oggi, tra cui anche un volume curato da Giulio Ferroni che raccoglie la produzione dal '63 al 2003 (Poesie, Mondadori 2003).